Scoperta una nuova fisica. Indizi di nuove particelle e nuove forze dell’Universo

Il risultato è annunciato dal Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab) di Batavia (Chicago) ed è stato ottenuto dalla collaborazione internazionale ‘Muon g-2’, cui l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Pubblicato su Physical Review Letters, il risultato è “l’indizio più solido della possibile presenza di nuova fisica”, ha detto all’ANSA uno dei promotori dell’esperimento, Graziano Venanzoni, della sezione Infn di Pisa.

Composta da 200 ricercatori provenienti da 35 istituzioni di 7 Paesi, la collaborazione Muon g-2 ha mostrato che le particelle elementari chiamate muoni si comportano in un modo non previsto dal Modello Standard. L’esperimento ha misurato le proprietà magnetiche di queste particelle elementari simili all’elettrone, ma con una massa circa 200 volte maggiore, generate in natura quando i raggi cosmici interagiscono con l’atmosfera terrestre.

Il risultato ha confermato la misura ottenuta 20 anni fa ad un altro acceleratore di particelle americano, quello del Brookhaven National Laboratory, vicino New York. La misura di Brookhaven ha mostrato, nel comportamento dei muoni, una differenza significativa rispetto al Modello Standard.

A differenza di quanto avviene nell’acceleratore Lhc del Cern, dove si cercano le nuove particelle prodotte dalle collisioni fra i protoni, nel Fermilab le nuove particelle si cercano nel vuoto quantistico in modo indiretto, ossia si osservano gli effetti che producono sulle proprietà’ delle particelle note. In particolare si è osservato che cosa accade alla proprietà del muone chiamata g-2, che risulta diversa da quella prevista dal Modello Standard.

La discrepanza potrebbe essere dovuta a particelle o forze di nuova natura.

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