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AR e VR nella riabilitazione: la nuova frontiera per i pazienti disabili

La realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) stanno rivoluzionando il settore della riabilitazione, offrendo nuove opportunità a pazienti con disabilità fisiche, cognitive e neuromotorie. Tecnologie un tempo riservate al mondo dei videogiochi ora entrano nelle cliniche e negli studi di fisioterapia, con risultati sorprendenti.

Cosa sono AR e VR in ambito sanitario

Con realtà aumentata si intende la sovrapposizione di elementi digitali (testi, immagini, indicazioni) al mondo reale, visibili attraverso visori o tablet. La realtà virtuale invece immerge il paziente in un ambiente completamente digitale, simulando situazioni reali o immaginarie utili per l’allenamento motorio o cognitivo.

Come vengono utilizzate

Le applicazioni più efficaci riguardano:

  • Riabilitazione post-ictus: simulazioni immersive per recuperare il movimento e la coordinazione
  • Disabilità neuromotorie: esercizi personalizzati con feedback in tempo reale
  • Fisioterapia pediatrica: giochi in VR per motivare i bambini alla terapia
  • Autismo: ambienti controllati per migliorare la socializzazione
  • Dolore cronico: distrazione sensoriale e rilassamento attraverso paesaggi immersivi

Quali vantaggi offre

I vantaggi delle tecnologie AR e VR sono molteplici:

  • Maggiore motivazione del paziente
  • Tracciabilità dei progressi in tempo reale
  • Adattamento dinamico degli esercizi alla condizione clinica
  • Riduzione del tempo di recupero
  • Possibilità di terapia a domicilio

Dove viene già applicata

In Italia, centri all’avanguardia come l’IRCCS San Raffaele e il Don Gnocchi stanno integrando VR e AR nei percorsi riabilitativi. Anche diverse startup sanitarie italiane stanno sviluppando soluzioni accessibili per la tele-riabilitazione, soprattutto nei pazienti anziani e fragili.

Le sfide ancora aperte

Nonostante le potenzialità, le tecnologie AR/VR non sono ancora diffuse su larga scala. Le principali criticità sono:

  • Costo iniziale delle apparecchiature
  • Mancanza di formazione del personale sanitario
  • Normative ancora inadeguate per il rimborso da parte del SSN

Conclusione

La realtà aumentata e virtuale non sono più solo un futuro ipotetico: rappresentano già oggi una nuova frontiera della riabilitazione. Per i pazienti disabili possono significare autonomia, progresso e dignità. Servono investimenti mirati e formazione per renderle accessibili a tutti.

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