Medico radiologo: nessun obbligo di referto scritto se c’è solo consulenza verbale
Con una sentenza recente del 2025, la Cassazione ha chiarito che il medico radiologo non ha l’obbligo di redigere un referto scritto se si limita a una consulenza verbale richiesta da un altro sanitario durante un’attività clinica. Questo principio è particolarmente rilevante nei contesti ospedalieri dove si lavora in equipe e le valutazioni avvengono spesso in tempo reale.
📌 Cosa dice la sentenza
Secondo la Corte:
- 🧑⚖️ Non si configura omissione di referto se la prestazione richiesta è solo verbale e momentanea.
- 🩺 Il medico radiologo può esprimere un parere clinico anche senza formalizzarlo in un documento ufficiale, se ciò avviene nell’ambito di una consultazione interna.
- 📋 L’obbligo di referto scatta solo se si rilevano lesioni o segni di reato che richiedono segnalazione all’autorità giudiziaria.
⚠️ Implicazioni per i professionisti sanitari
Questa pronuncia protegge il medico radiologo e altri specialisti da responsabilità inutili quando operano in contesti clinici complessi, dove non tutto può essere documentato formalmente. Tuttavia:
- 📚 È sempre consigliabile annotare brevemente la consulenza nel fascicolo clinico del paziente, anche se non è un referto ufficiale.
- 🤝 La collaborazione tra colleghi deve comunque avvenire nel rispetto delle linee guida interne.
✅ Conclusioni
La sentenza sottolinea l’importanza del contesto clinico e della natura della richiesta. Se la consulenza è verbale, estemporanea e interna, il radiologo non è obbligato a redigere un referto scritto. Ma è bene mantenere comunque una buona tracciabilità clinica per garantire trasparenza e tutela professionale.
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