Mer. Nov 19th, 2025

Pollo e tumori: raddoppia il rischio oltre i 200g a settimana

Un recente studio condotto dall’IRCCS “Saverio De Bellis” di Castellana Grotte (Bari), pubblicato sulla rivista Nutrients, ha analizzato le abitudini alimentari di circa 4.869 adulti del Sud Italia, con un follow-up medio di 19 anni. I risultati suggeriscono una correlazione tra l’elevato consumo di carne bianca – in particolare di pollo – e un aumento della mortalità, soprattutto per tumori gastrointestinali.

Dati principali

  • Consumo di 100–200 g di pollo a settimana: +35% di rischio di morte per tumori gastrointestinali rispetto a chi ne consuma meno di 100 g.
  • Consumo di oltre 200 g/settimana: rischio raddoppiato (≈ +100%).
  • Consumo di oltre 300 g/settimana: aumento del 27% della mortalità per tutte le cause; rischio di morte per tumori gastrointestinali più che raddoppiato, soprattutto negli uomini.

Riscontri internazionali

La notizia ha avuto risonanza anche all’estero. Fonti internazionali come MedicalXpress, News-Medical e Conexiant hanno ripreso lo studio, sottolineando che l’associazione tra consumo e rischio è significativa soprattutto per gli uomini, e che lo studio ha tenuto conto di variabili come fumo, colesterolo e diabete. Tuttavia, mancavano informazioni su attività fisica e modalità di cottura.

Meccanismi ipotizzati

I ricercatori hanno indicato alcune possibili spiegazioni del fenomeno osservato:

  • Cottura ad alte temperature (griglia, barbecue, frittura): produzione di composti potenzialmente cancerogeni come ammine eterocicliche e idrocarburi policiclici aromatici.
  • Residui chimici: antibiotici, ormoni o contaminanti nei mangimi negli allevamenti intensivi.
  • Relazione dose-dipendente: maggiore il consumo, maggiore il rischio, come evidenziato dai dati.

Limiti dello studio

Come sottolineano anche gli stessi autori, lo studio è di tipo osservazionale e quindi non può dimostrare un nesso causale. Inoltre:

  • Non sono stati raccolti dati sui metodi di cottura.
  • Mancano informazioni sull’attività fisica.
  • Non è stata distinta la provenienza del pollo (industriale o biologico).

Parere degli esperti

Theresa Gentile, portavoce dell’Academy of Nutrition and Dietetics, ha dichiarato che “il pollo può far parte di una dieta equilibrata, ma va cucinato in modo sano e non consumato in eccesso”. Anche altre fonti invitano alla moderazione e alla varietà nella dieta, sottolineando l’importanza di fonti proteiche diverse e della qualità degli alimenti scelti.

Consigli pratici

  • Limitare il consumo di pollo a non più di 200 g a settimana.
  • Preferire cotture al vapore, in umido o al forno, evitando griglia e frittura.
  • Scegliere carne da allevamenti biologici o certificati.
  • Integrare le proteine con legumi, uova, pesce e fonti vegetali.
  • Seguire un’alimentazione bilanciata sul modello della dieta mediterranea.

Conclusione

Il pollo è stato per anni considerato una scelta salutare, ma questo studio invita a riflettere: il consumo frequente potrebbe non essere privo di rischi, soprattutto se associato a modalità di cottura scorrette o provenienza industriale. In attesa di ulteriori conferme scientifiche, è consigliabile adottare un approccio prudente e vario nell’alimentazione.

Fonti:

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