Mar. Nov 18th, 2025

Dott. Carmine D’Aniello è il volto copertina di ottobre 2025 di Salute33: esercizio fisico e prevenzione delle malattie neurodegenerative

Dott. Carmine D’Aniello volto copertina di ottobre 2025 di Salute33

Nel numero di ottobre 2025 (Anno 8 n. 86) di Salute33 viene eletto volto di copertina il Dott. Carmine D’Aniello, biologo nutrizionista e chinesiologo, che firma un contributo di grande rilievo con il tema: “L’esercizio fisico come strumento preventivo nelle malattie neurodegenerative: evidenze cliniche e meccanismi biologici”.

Nel suo articolo, il dottor D’Aniello espone una panoramica aggiornata sulle malattie neurodegenerative — come la Morbo di Alzheimer, la Malattia di Parkinson, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e la Sclerosi Multipla — e affronta il ruolo cruciale dell’attività fisica nel modulare i processi biologici che conducono alla degenerazione neurale.

In particolare, viene sottolineato come un programma di esercizio fisico regolare e ben strutturato possa stimolare la produzione del fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), favorire la neurogenesi e promuovere la plasticità sinaptica. L’articolo mette inoltre in evidenza i benefici sull’acido lattico come modulatore metabolico e sul miglioramento della perfusione cerebrale, oltre al contenimento dello stress ossidativo e dell’infiammazione cronica — tutti fattori implicati nella patogenesi delle malattie neurodegenerative.

Dal punto di vista pratico, il Dott. D’Aniello propone indicazioni di base per integrare l’esercizio fisico nella vita quotidiana: attività aerobica moderata di almeno 150 minuti settimanali, esercizi di forza 2-3 volte a settimana, allenamenti di equilibrio e agilità, e un approccio progressivo per gli individui con fattori di rischio o in età avanzata. Questo orientamento è pensato non solo per la popolazione generale, ma anche come supporto a pazienti con diagnosi di malattie neurologiche, in collaborazione con fisioterapisti e neurologi.

L’articolo evidenzia, inoltre, che l’esercizio fisico non è un’alternativa alle terapie farmacologiche o alle misure preventive già note (alimentazione equilibrata, controllo dei fattori cardiovascolari, stimolazione cognitiva), ma agisce come coadiuvante che rafforza la resilienza del sistema nervoso centrale e ritarda l’insorgenza o la progressione delle patologie.

In chiusura, D’Aniello richiama l’importanza della ricerca continua: nuovi trial clinici stanno esplorando protocolli di esercizio specifici per la funzione cognitiva, l’atrofia cerebrale e i biomarcatori neurodegenerativi, segnalando una direzione promettente per la medicina preventiva e riabilitativa.

Di seguito riportiamo l’inizio dell’articolo allegato…

“Negli ultimi decenni, l’aumento dell’aspettativa di vita ha portato a un incremento significativo delle malattie neurodegenerative, che rappresentano oggi una delle sfide più importanti per la sanità pubblica. Le strategie di prevenzione classiche — controllo della pressione arteriosa, gestione del colesterolo, dieta mediterranea, stimolazione cognitiva — restano fondamentali, ma emerge sempre più chiaramente il ruolo dell’esercizio fisico come fattore modulatore…”

“Esercizio fisico e cervello: numerosi studi longitudinali indicano che soggetti con un’attività fisica sostenuta presentano un rischio ridotto di sviluppare Alzheimer o Parkinson di circa il 30–40 % rispetto a chi conduce uno stile di vita sedentario. A livello biologico, l’attività aerobica stimola l’angiogenesi cerebrale, aumenta il flusso ematico e la disponibilità di ossigeno, condizioni che favoriscono la sopravvivenza neuronale. Contemporaneamente, l’allenamento della forza migliora la composizione corporea e riduce l’infiammazione periferica, che a sua volta si traduce in un minore stress ossidativo per il sistema nervoso…”

Acquista la rivista in edicola o visita il negozio online: salute33.it/negozio/

Related Post