Un passo importante del 2025 è stata l’approvazione da parte di enti regolatori del primo test del sangue utile come ausilio diagnostico per l’Alzheimer, basato su biomarcatori come le forme fosforilate della tau. Questi test ampliano l’accesso allo screening e possono facilitare l’arruolamento nei trial clinici, ma non sostituiscono ancora completamente la valutazione clinica e le immagini cerebrali.
Ricerche successive hanno evidenziato differenze di prevalenza dei marcatori tra popolazioni diverse, sottolineando la necessità di studi su campioni eterogenei per validare soglie diagnostiche e impatti clinici.
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