Introduzione
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) classifica gli agenti secondo la loro evidenza di cancerogenicità: il Gruppo 1 raggruppa gli agenti per i quali esiste evidenza sufficiente di cancerogenicità nell’uomo. Oggi il numero complessivo degli agenti assegnati al Gruppo 1 è vicino a quello citato nei recenti resoconti divulgativi: si tratta di quasi 130 agenti tra sostanze, miscele e esposizioni (inclusi fumo, amianto, emissioni diesel, alcuni virus e radiazioni).
Che cosa significa “Gruppo 1” e come leggere la lista
Gruppo 1 non indica il livello di pericolo in termini assoluti (cioè “quanto” una sostanza può causare un tumore a una persona specifica), ma che esiste evidenza sufficiente che l’esposizione a quell’agente può causare il cancro in certe circostanze e a determinate dosi/forme di esposizione. Le valutazioni IARC si basano su studi umani, su dati sperimentali e su informazioni sui meccanismi.
Elenco (esempi selezionati di agenti Gruppo 1)
Di seguito alcuni agenti frequentemente citati perché rilevanti per l’esposizione quotidiana o professionale. La lista completa e aggiornata va consultata direttamente presso IARC.
- Fumo di tabacco e fumo passivo (tobacco smoke).
- Amianto (asbesto) e fibre correlate.
- Emissioni dei motori diesel e polveri sottili (PM).
- Alcol etilico (consumo di bevande alcoliche).
- Radon (gas radioattivo naturale, presente in ambienti chiusi).
- Carni lavorate (es. salumi trattati, carne conservata con nitriti).
- Benzene (esposizione industriale, fumi di combustione, gas di carburanti).
- Formaldeide (inalazione in certi ambienti professionali, emissioni da materiali).
- Alcuni virus e agenti biologici (es. HPV per tumori cervico-genitali, epatite B e C per epatocarcinoma).
- Alcuni metalli e composti (es. arsenico, cadmio, berillio in specifiche esposizioni).
Per la lista ufficiale completa e aggiornata: consulta l’elenco IARC. Fonte.
Quanto conta l’esposizione ambientale nella popolazione
L’inquinamento dell’aria e alcune esposizioni ambientali contribuiscono in modo misurabile all’incidenza di tumori a livello di popolazione: studi e report europei stimano che una quota di tumori polmonari e di altri tumori sia associabile a esposizioni ambientali come PM e gas di scarico. Ridurre l’inquinamento atmosferico è dunque una misura di sanità pubblica con impatto reale sulla prevenzione oncologica.
Consigli pratici per ridurre l’esposizione personale
Le scelte individuali possono ridurre l’esposizione ai principali agenti evitabili. Ecco le raccomandazioni operative basate su linee guida e sulle indicazioni degli esperti:
- Smettere di fumare e limitare l’esposizione al fumo passivo; è la misura singola di prevenzione più efficace.
- Limitare il consumo di alcol; attenersi ai limiti raccomandati dalle linee guida sanitarie.
- Ridurre l’assunzione di cibi ultraprocessati e di carni lavorate; preferire alimenti freschi, vari e di stagione.
- In ambienti domestici con presenza di radon, eseguire misurazioni e, se necessario, interventi di rimedio (ventilazione, sigillature, sistemi di depressurizzazione).
- In ambito professionale, rispettare i limiti di esposizione, usare dispositivi di protezione e seguire i regolamenti su amianto, solventi, metalli pesanti e altre sostanze pericolose.
- Limitare l’uso improprio di plastica a contatto con cibi caldi (scegliere alternative sicure e certificate) e attenersi alle raccomandazioni per ridurre esposizioni a bisfenoli e ftalati.
- Adottare comportamenti attivi per diminuire l’esposizione all’inquinamento (es. evitare strade molto trafficate per attività fisica, usare filtri aria domestici in caso di elevato smog locale).
Queste raccomandazioni sintetizzano indicazioni della comunità scientifica e di organizzazioni internazionali impegnate nella prevenzione oncologica.
Limitazioni e interpretazioni corrette
È importante non confondere la classificazione IARC (evidence of hazard) con la stima del rischio individuale: la presenza di una sostanza nella lista non significa che una piccola esposizione quotidiana causi automaticamente tumore. Valore, dose, durata e via di esposizione sono determinanti per il rischio reale. Allo stesso tempo, a monte di molte diagnosi ci sono fattori evitabili: per questo la strategia preventiva pubblica e individuale conta molto.
Esistono decine di agenti per i quali l’evidenza scientifica indica un potenziale cancerogeno: conoscere le fonti di esposizione e adottare misure di prevenzione individuali e collettive è la risposta più efficace. Per valutazioni specifiche (esposizioni professionali, misure di bonifica di un immobile, casi medici) è sempre raccomandata la consulenza di specialisti e l’uso di linee guida ufficiali.
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