Lo stress lavoro correlato e la mindfullness

Dott.ssa Michela Mignano ~ Pedagogista Clinico – Psicomotricista Funzionale  
Pubblicazione – ANNO 4 N.36 GIUGNO 2021 – ISSN: 2612/4947

“Reazione ad aspetti avversi e nocivi del contenuto, dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro.

E’ uno stato caratterizzato da elevati livelli di eccitazione ed ansia, spesso accompagnati da senso di inadeguatezza”. (Commissione Europea)
Lo stress in ambiente lavorativo si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra:le richieste avanzate nei loro confronti; le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste. Lo stress diventa un rischio per la sicurezza e la salute quando è prolungato nel tempo e può portare a problemi di salute mentale e fisica.

Le cause DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO sono:
• ECCESSIVO CARICO DI LAVORO e/o tempo insufficiente per le mansioni
• RICHIESTE CONTRASTANTI e assenza di chiarezza sui ruoli
• DISCREPANZA TRA LE ESIGENZE del lavoro e le competenze richieste
• MANCANZA DI COINVOLGIMENTO nel processo decisionale


Secondo la commissione Europea i fattori più comuni che determinano stress legato all’attività lavorativa sono:
• Quantità di lavoro da eseguire eccessiva oppure insufficiente.

• Tempo insufficiente per portare a termine il lavoro in maniera soddisfacente per se e per gli altri. • Mancanza di una chiara descrizione del lavoro da svolgere o di una linea gerarchica.
• Ricompensa insufficiente, non proporzionale alla prestazione.
• Impossibilità di esprimere lamentele.

• Responsabilità gravose non accompagnate da autorità o potere decisionale.
• Mancanza di collaborazione e sostegno da parte di superiori,colleghi o subordinati.
• Impossibilità di esprimere effettivamente talenti o capacità personali.
• Mancanza di controllo o di giusto orgoglio per il prodotto finito.
• Precarietà del posto di lavoro e della posizione occupata.
• Condizioni di lavoro spiacevoli o lavoro pericoloso.
• Possibilità che un piccolo errore o una disattenzione possano avere conseguenze gravi
Fattori di stress derivanti dall’organizzazione del lavoro organizzativi (definizione orario di lavoro, grado di autonomia degli operatori, livello di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e capacità/conoscenze dei lavoratori, carico di lavoro mentale, adeguatezza dei flussi informativi etc.); ambientali (rumore, microclima, inquinamento indoor, esposizione a possibili comportamenti illeciti, trasporto carichi pesanti, posture scomode o stancanti, idoneità e manutenzione delle attrezzature di lavoro); di comunicazione (scarsa chiarezza del ruolo del proprio compito lavorativo, incertezza circa le aspettative riguardo al lavoro etc); soggettivi (pressioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla situazione, percezione di una mancanza di aiuto etc.)
Lo stress sul lavoro può colpire: — chiunque, a qualsiasi livello — qualsiasi settore — aziende di ogni dimensione Lo stress influisce: — sulla salute e la sicurezza delle singole persone — sulla salute delle imprese — sulla salute delle economie.
La sindrome di burnout (“bruciato”) è una progressiva perdita di idealismo,energia e scopi, vissuta da operatori sociali, professionali e non, come risultato delle condizioni in cui lavorano. Secondo l’ approccio psicologico il burnout è definito come un processo in cui lo stress si trasforma in un meccanismo di difesa e una strategia di risposta alla tensione, con conseguenti comportamenti di distacco emozionale
Ha Sintomi psichici
• Crollo delle energie psichiche: l’operatore è apatico demoralizzato,non riesce a concentrarsi, sviluppa paure immotivate e sensi di colpa, si sente fallito.
• Crollo della motivazione: il distacco emotivo dal suo lavoro conduce alla perdita della sua capacità empatica e al rifiuto di utenti e colleghi.
• Caduta dell’autostima: tutti i compiti lavorativi appaiono troppo difficili, insostenibili.
• Perdita di controllo: l’operatore non riesce più a circoscrivere lo spazio o l’importanza del lavoro nella sua vita; “portarsi il lavoro a casa”

Ha Sintomi comportamentali

  • Comportamenti che testimoniano un forte disimpegno sul lavoro : perdita di sentimenti positivi verso l’utenza e la professione, impoverimento delle relazioni,utilizzo di un modello lavorativo stereotipato, difficoltà ad attivare processi di cambiamento
  • Comportamenti eterodistruttivi : cinismo verso la sofferenza,comportamenti e atti violenti verso l’utenza
  • Comportamenti autodistruttivi : tabagismo, alcolismo, uso di stupefacenti.
  • Fattori di rischio sono:
  • Variabili socio culturali: non rispecchiamento nella realtà dell’immagine professionale, a cuisi aggiungono modelli socio-culturali e comportamentali orientati al consumismo edonisticoe non più alla solidarietà sociale;
  • Variabili organizzative: oltre alle condizioni ambientali, orari, ritmi, insoddisfazioni dicarriera, anche:
  • 1) Scarsa o difficile comunicazione tra colleghi
  • 2) Bassi livelli di sostegno nella risoluzione dei problemi;
  • 3) Insufficiente definizione degli obiettivi organizzativi;
  • 4) Prestazioni lavorative con forte compente routinaria;
  • 5) Leadership autoritaria;
  • 6) Ambiguità e conflitti di ruolo;
  • 7) Responsabilizzazione sproporzionata al ruolo

Numerose ricerche hanno già dimostrato l’efficacia della Mindfulness nella gestione dello stress, che andando a modificare le strutture cerebrali ci consente di far fronte a condizioni di stress sia acuto che cronico, nonché al Burnout (espressione massima dello stress cronico legato al lavoro).La Mindfulness, rapportata al SLC, non si rivolge in questo caso allo stressor (fattore di stress), bensì alla risposta che viene data a quest’ultimo.In questo caso la Mindfulness è in grado di stabilizzare lo stato emotivo agendo sulla percezione della ridotta realizzazione personale e sulla consapevolezza del presente; Nella SLC e, più in generale nel disagio psicologico, assistiamo alla tendenza a considerare i nostri pensieri come valori assoluti con cui tendiamo a identificarci. La disidentificazione, detta anche “defusion di pensieri”, permette di considerare i nostri pensieri come prodotti della nostra mente che è possibile sottoporre a critiche e valutazione: i miei pensieri non sono me. La Mindfulness può in questo senso consentirci di analizzare ed assimilare correttamente i pensieri che formuliamo in ogni momento, non percependoli più come realtà oggettiva. Questo è particolarmente importante quando il contenuto dei nostri pensieri è catastrofico o auto svalutante. La mancanza di accettazione di sé: spesso noi siamo i peggiori carnefici di noi stessi. Portare accettazione nei confronti di se stessi permette di portare dei cambiamenti al proprio modo di essere dato che abbiamo la possibilità di vederli nella realtà, senza negarli e senza evitarli. Grazie alla Mindfulness è possibile ritrovare la pace interiore ed ottenere una maggiore accettazione di se stessi. Concentrandosi sul presente, è possibile accettare le esperienze negative pregresse e guardare il futuro con una prospettiva più positiva; Instabilità emotiva: i benefici della Mindfulness nell’ambito della disidentificazione e dell’autoaccettazione portano ad un miglior bilanciamento delle emozioni, nonché ad un nuovo equilibrio emotivo; Effetti fisici: lo stress può causare tensione muscolare, aumento della frequenza cardiaca e disturbi del sonno che possono essere risolti grazie a questa pratica. La M, infatti, consente di osservare accuratamente il proprio corpo e di valutarne lo stato generale ed emotivo, lavorando di conseguenza sugli aspetti che potrebbero causare malessere fisico e psicologico; Percezione della realtà e del proprio comportamento: grazie alla Mindfulness è possibile avere una visione più ampia della realtà, prendendo in considerazione aspetti che prima sfuggivano alla nostra mente. Questo consente di rinnovare le nostre strategie con cui affrontiamo la quotidianità, mettendone in campo altre più efficaci ed evitando comportamenti disfunzionali o rigidi, sentendoci liberi di scegliere atteggiamenti alternativi, di essere padroni della situazione e, di conseguenza, ridurre il nostro stato di stress.

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