Farmaci inibitori della pompa protonica: cosa sono e a cosa servono

Gli inibitori della pompa acida o protonica (IPP) sono una classe di farmaci appartenente al gruppo dei gastroprotettori, il cui scopo ĆØ quello di proteggere le pareti dello stomaco e dell’esofago (nel caso di reflusso gastroesofageo) contrastando la produzione di acido cloridrico da parte delle cellule che si trovano nella parete dello stomaco.

Gli IPP sono una nuova classe di molecole la cui azione antisecretoria risulta essere notevolmente efficace e prolungata nel tempo.

Questi farmaci, contrastando lā€™eccessiva secrezione di acido da parte dello stomaco, hanno permesso di trasformare le ulcere gastriche e i sanguinamenti gastrointestinali in malattie curabili senza lā€™obbligo di ricorrere allā€™intervento chirurgico.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Gli inibitori della pompa acida o protonica (IPP) sono indicati nel trattamento di:

ā€¢ ulcera gastrica

ā€¢ ulcera duodenale

ā€¢ ulcera esofagea 

Gli IPP sono impiegati nelle ulcere associate a:

ā€¢ farmaci antinfiammatori non steroidei (cosiddetti FANS), per prevenire e gestire gli effetti dovuti all’uso dei farmaci

ā€¢ malattia da reflusso gastroesofageo

ā€¢ sindrome di Zollinger-Ellison, malattia che genera una ipersecrezione acida gastrica a seguito di ipergastrinemia

ā€¢ helicobacter pylori, gli IPP in combinazione con antibiotici sono utilizzati per l’eradicazione dell’helicobacter pylori, un batterio che in associazione alle secrezioni acide dello stomaco provoca ulcere gastriche e del duodeno 

FARMACI

Gli inibitori della pompa acida o protonica comprendono cinque principi attivi caratterizzati dal suffisso ā€œ-prazoloā€:

ā€¢ omeprazolo

ā€¢ lansoprazolo

ā€¢ esomeprazolo

ā€¢ pantoprazolo

ā€¢ rabeprazolo

Si tratta di principi attivi con azione ed efficacia molto simile e le differenze tra le varie molecole riguardano:

ā€¢ modo con cui vengono metabolizzati dal fegato

ā€¢ interazione con altri farmaci

ā€¢ durata dei loro effetti, e, quindi, frequenza della loro somministrazione

MECCANISMO DI AZIONE

Una volta assunti per bocca, gli inibitori della pompa acida o protonica (IPP) vengono assorbiti attraverso l’intestino e metabolizzati dal fegato. Dal fegato, gli IPP arrivano allo stomaco dove agiscono inibendo irreversibilmente l’azione dell’enzima che determina la produzione di acido cloridrico (l’enzima H+/K+ ATPasi) da parte delle cellule situate nella parete dello stomaco.

Sebbene la permanenza degli IPP nell’organismo umano (cosiddetta emivita plasmatica) sia solo di un’ora, il loro effetto sulla secrezione di acido ĆØ tale che la loro azione prosegue per quasi 24 ore, ossia per il tempo necessario alla produzione di un nuovo enzima. Per questo motivo, gli IPP vanno somministrati generalmente una volta al giorno, o al mattino o alla sera, a seconda dell’indicazione del medico. In alcuni casi, comunque, in presenza di specifiche situazioni, il medico potrebbe prescriverne lā€™assunzione sia alla mattina sia alla sera.

INTERAZIONI, EFFETTI COLLATERALI E PRECAUZIONI Dā€™USO

Gli inibitori della pompa acida o protonica (IPP) interagiscono con pochi farmaci e, poichĆ© riducono la secrezione di acido nello stomaco, possono diminuire o aumentare la disponibilitĆ  di quei farmaci che hanno bisogno di un ambiente acido per essere assorbiti. Pertanto, ĆØ sempre opportuno elencare al proprio medico curante tutti i farmaci e gli integratori che si stanno assumendo al fine di consentirgli di verificare le possibili interazioni con le altre medicine. Inoltre, vanno sempre riferiti al medico unā€™eventuale gravidanza o allattamento per la valutazione dei possibili rischi connessi.

Gli IPP sono generalmente molto ben tollerati. Gli effetti indesiderati (effetti collaterali) piĆ¹ comuni che possono insorgere sono:

ā€¢ mal di testa

ā€¢ diarrea

ā€¢ stitichezza

ā€¢ dolore addominale

ā€¢ flatulenza 

ā€¢ febbre

ā€¢ vomito

ā€¢ nausea 

ā€¢ eruzione cutanea

Altri effetti collaterali associati, piĆ¹ raramente, agli IPP, sono:

ā€¢ gravi reazioni allergiche

ā€¢ sindrome di Stevens-Johnson

ā€¢ necrolisi epidermica tossica 

ā€¢ ridotto funzionamento dei reni 

ā€¢ pancreatite

ā€¢ ridotto funzionamento del fegato 

ā€¢ eritema multiforme

ā€¢ confusione mentale 

ā€¢ anomalie del sangue 

In particolare, se presi per lunghi periodi di tempo si ĆØ visto che gli IPP possono portare a una riduzione dell’assorbimento della vitamina B12, del ferro, del magnesio e del calcio. Inoltre, la diminuzione del livello di aciditĆ  dello stomaco potrebbe favorire la crescita di alcuni batteri, nel lungo periodo.

In ogni caso, se si assumono IPP ĆØ sempre consigliabile riferire al proprio medico curante eventuali sensazioni anomale che dovessero comparire, al fine di consentirgli di valutare l’opportunitĆ , o meno, di modificare la terapia.

Sebbene la loro efficacia terapeutica non sia posta in discussione, il loro utilizzo si ĆØ diffuso sproporzionatamente. Negli anni si ĆØ diffusa lā€™abitudine a prescrivere gli IPP anche in presenza di disturbi vaghi nel tratto superiore dellā€™apparato digerente. Il termine ā€œgastroprotettoreā€ ha assunto un significato improprio nel pensiero comune, quasi fosse possibile una loro assunzione indiscriminata senza una effettiva valutazione degli effetti collaterali associati, anche a lungo termine.

Lā€™Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri (AIGO) ha evidenziato che in Italia ben la metĆ  delle persone curate con IPP non ne avrebbe effettivamente bisogno. Proprio per questo la AIGO ha redatto un documento ufficiale che indica i casi in cui la prescrizione ĆØ opportuna. In particolare, l’AIGO mette in dubbio l’opportunitĆ  di prescrivere IPP alle persone che seguono una terapia conĀ FANSĀ o a base diĀ cortisoniciĀ e ai malati diĀ cirrosi epaticaĀ per prevenire il sanguinamento delle varici esofagee.

BIBLIOGRAFIA

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).Ā Nota 48

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).Ā Nota 01

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).Ā Utilizzo di inibitori della pompa protonica e rischio di infarto miocardico nella popolazione generale

Fondazione Umberto Veronesi. Magazine.Ā Assumo inibitori di pompa protonica: quali rischi per la mia salute?

Fondazione Umberto Veronesi. Magazine.Ā Quando ĆØ il caso di usare gli inibitori di pompa protonica?

Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas).Ā Horizon Scanning report n.9.Ā Dispositivo impiantabile per il trattamento del reflusso gastro-esofageoĀ (aprile 2011)

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