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Massofisioterapisti: il riordino non è terminato

Gentile Direttore,

Lo scorso mese di marzo ho scritto, su questa testata, che: “i massofisioterapisti iscritti all’ ESE stanno attraversando una fase di riordino che non è ancora giunta a compimento…” A fronte delle recenti pronunce del TAR Lazio e del Consiglio di Stato si ha il dovere di far comprendere i motivi per i quali attualmente i massofisioterapisti iscritti all’ ESE (Elenco Speciale ad Esaurimento) non siano ancora considerati tecnicamente “professionisti sanitari “. Partiamo da un presupposto fondamentale: per potere esercitare una professione sanitaria si deve essere in possesso della laurea abilitante all’esercizio della relativa professione sanitaria, o di un titolo equipollente o equivalente alla laurea abilitante, in base all’ articolo 4 della legge n. 42/1999. Come specificato anche dal Consiglio di Stato con l’introduzione all’art.4 dei commi 4 bis e 4 ter si è aggiunto il requisito esperienziale che si rivela una forma di compensazione necessaria, in vista della regolarizzazione della pregressa situazione di fatto (sent. n.4513/2022 CdS). Tuttavia nessuna abilitazione, pur avente natura sanitaria, può pretendere lo status di professione senza vedersi riconosciuta l’equipollenza o l’equivalenza. In tal senso mi viene in aiuto proprio il TAR Lazio dove nella sentenza n.15121/2024 aveva pacificamente ricordato, ai ricorrenti MFT iscritti agli ESE, quanto segue:“Ferma restando la possibilità per costoro di accedere alle procedure di equivalenza, laddove ne sussistano i presupposti (si vedano sul punto i commi 5 e 6 dell’art. 1 del D.M. 9.8.2019 applicabili anche ai massofisioterapisti in base al rinvio di cui all’art. 5 co. 2 dello stesso D.M.)

Attualmente il riordino dei massofisioterapisti iscritti all’ ESE non è terminato, per tanto, se da un lato la legge n.145/2018 ha permesso anche ai massofisioterapisti iscritti agli ESE di continuare a svolgere le proprie competenze “con autonomia professionale e dignità propria di professione sanitaria” (sent. n.4513/2022 CdS), dall’altro non si può pretendere (per ora) lo status di professione, in senso proprio, per due motivi: 1) Vi sono massofisioterapisti iscritti all’ ESE a cui attualmente non è stata tolta la riserva. 2) Solo con la chiusura dell’ ESE ed il contestuale riconoscimento dell’equivalenza (come ricordato sopra anche dal TAR Lazio) i massofisioterapisti potranno beneficiare dello status di professione sanitaria. 

Cosma Francesco Paracchini (MASSOFISIOTERAPISTA)
Iscritto all’Elenco speciale ad esaurimento di Brescia n.24

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