Massofisioterapisti, il TAR blocca la circolare ministeriale
Con un’ordinanza depositata il 27 maggio 2025, il TAR del Lazio ha sospeso, in via cautelare, la circolare firmata dalla dott.ssa Mainolfi (Ministero della Salute) che limitava l’attività dei massofisioterapisti. La decisione riaccende la discussione sulla figura e il ruolo di questi operatori all’interno del sistema sanitario italiano.
Cosa prevedeva la circolare contestata
La circolare ministeriale dell’11 dicembre 2024 affermava che il massofisioterapista “non è un professionista sanitario”, ma solo un “operatore di interesse sanitario”, privo quindi di autonomia. Di conseguenza, non avrebbe potuto:
- esercitare in uno studio privato autonomo
- utilizzare apparecchiature elettromedicali riservate ai professionisti sanitari
Cosa ha deciso il TAR del Lazio
I giudici amministrativi hanno ritenuto che il contenuto della circolare non può essere interpretato come un divieto assoluto all’apertura di uno studio da parte di un massofisioterapista. La sospensione del provvedimento, richiesta in via cautelare dall’avvocato Giovanni Galiano, è stata accolta in attesa della discussione di merito fissata per gennaio 2026.
Una decisione che tutela la professione
Questa ordinanza rappresenta una vittoria per i massofisioterapisti, spesso oggetto di ambiguità normativa e discriminazioni. Il provvedimento del TAR, infatti, difende il diritto degli MFT ad esercitare nei limiti previsti dalla legge, ma senza interpretazioni eccessivamente restrittive che rischiano di limitarne la dignità professionale.
Il nodo della qualificazione professionale
Il punto critico rimane la qualificazione del massofisioterapista come professionista sanitario o semplice operatore di interesse sanitario. Tuttavia, molti MFT vantano una formazione pluriennale, svolgono attività terapeutiche efficaci e operano da anni con competenza e riconoscimento sociale, in sinergia con altre figure sanitarie.
Conclusioni
In attesa della sentenza definitiva di gennaio 2026, l’ordinanza del TAR rappresenta una sospensione simbolica e concreta di una visione riduttiva della massofisioterapia. Il dibattito resta aperto, ma la difesa della professionalità degli MFT è un segnale chiaro a tutela di migliaia di operatori che ogni giorno lavorano per il benessere dei cittadini.
Copyright © Tutti i diritti sono riservati – Salute33