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Microbiota intestinale ed endometriosi: connessioni nutrizionali e nuove prospettive terapeutiche

Il microbiota umano comprende l’insieme dei microrganismi simbionti come batteri, virus, funghi e protozoi che colonizzano vari distretti corporei come pelle, tratto gastrointestinale, cavità orale e mucose genitali. Questi microrganismi vivono in un delicato equilibrio con l’organismo umano, contribuendo a numerose funzioni fisiologiche fondamentali, come la digestione, la regolazione immunitaria e la protezione contro agenti patogeni, promuovendo così il mantenimento dello stato di salute. È fondamentale distinguere tra microbiota, ovvero l’insieme dei microrganismi che abitano il nostro corpo, e microbioma, che ne rappresenta il patrimonio genetico. In condizioni fisiologiche ottimali si parla di “eubiosi”, uno stato di equilibrio dinamico e armonico tra l’organismo umano e la sua comunità microbica. Quando questo equilibrio viene alterato ad esempio, per un’eccessiva proliferazione di microrganismi patogeni o una riduzione dei batteri benefici (probiotici) si verifica una condizione nota come “disbiosi”. Tale squilibrio è stato associato a numerose patologie infiammatorie, come le malattie infiammatorie croniche intestinali, la psoriasi, l’artrite, il cancro e, più recentemente, anche l’endometriosi.

Il microbiota intestinale
Il microbiota intestinale è la componente più studiata per complessità e rilevanza funzionale.   Svolge un ruolo fondamentale nell’assorbimento dei nutrienti, nella sintesi di metaboliti, nella protezione della barriera mucosale, nella maturazione immunitaria e nella regolazione dell’infiammazione. Partecipa inoltre al metabolismo degli estrogeni, fattore chiave in malattie estrogeno-dipendenti come l’endometriosi. Composto principalmente da batteri appartenenti ai phyla Firmicutes, Bacteroidetes e Actinobacteria, il microbiota intestinale supera per numero le cellule umane. La sua composizione varia da individuo a individuo ed è influenzata da età, dieta, stile di vita e uso di farmaci.  Il mantenimento dell’equilibrio microbico è essenziale per la salute generale, e la sua alterazione è stata associata a obesità, diabete tipo 2, malattie autoimmuni, sindrome dell’ovaio policistico ed endometriosi.  Oggi il microbiota è considerato un vero “organo funzionale” capace di influenzare lo stato di salute dell’organismo.Di conseguenza, interventi nutrizionali o terapeutici mirati, come l’uso di probiotici si stanno dimostrando promettenti per il ripristino dell’eubiosi e la prevenzione di patologie croniche.

Microbiota intestinale ed endometriosi
L’endometriosi è una malattia ginecologica cronica, estrogeno-dipendente, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. Provoca dolore pelvico, dismenorrea, dispareunia e infertilità. Colpisce circa il 10–15% delle donne in età fertile, con una prevalenza più alta  tra le donne infertili. L’American Society for Reproductive Medicine (ASRM) ha identificato quattro stadi della malattia in base alla diffusione e gravità delle lesioni. Questa classificazione permette una diagnosi precisa e l’individuazione del trattamento più appropriato ed efficace per ciascun paziente.Numerose evidenze indicano un possibile coinvolgimento diretto del microbiota intestinale nella patogenesi dell’endometriosi. In particolare, la disbiosi con riduzione della diversità batterica e incremento di specie pro-infiammatorie può favorire l’infiammazione sistemica, alterare il metabolismo degli estrogeni e interferire con la regolazione immunitaria, contribuendo alla progressione della malattia.Le pazienti affette da endometriosi spesso presentano anche sintomi gastrointestinali, sovrapponibili a quelli della sindrome dell’intestino irritabile, con peggioramento nella fase perimestruale. 
Interventi dietetici e modulazione del microbiota Una corretta alimentazione costituisce uno strumento terapeutico nella gestione dell’endometriosi, agendo attraverso la modulazione del microbiota intestinale. L’integrazione di fibre, probiotici, acidi grassi omega-3 e polifenoli ha mostrato effetti positivi nel ripristinare l’eubiosi, ridurre l’infiammazione e migliorare i sintomi. Alcuni nutrienti in particolare omega-3, fitoestrogeni e antiossidanti hanno dimostrato effetti antinfiammatori e protettivi contro lo stress ossidativo. Una dieta ricca di alimenti vegetali, frutta, verdura e fibre, con ridotto apporto di grassi saturi, zuccheri raffinati e carni rosse, è associata a un minor rischio di sviluppare endometriosi. Al contrario, diete ad alto contenuto di grassi trans e alimenti ultra-processati risultano sfavorevoli.Diverse diete come la mediterranea, quella anti-infiammatoria, la low-FODMAP e i regimi plant-based si sono rivelate efficaci nella riduzione del dolore e nel miglioramento della qualità di vita delle pazienti.

Probiotici e microbiota
I probiotici, microrganismi benefici in grado di riequilibrare la flora intestinale, possono ridurre l’infiammazione sistemica tramite la modulazione delle citochine pro-infiammatorie come TNF-α, IL-6 e prostaglandine. Studi preliminari suggeriscono che l’integrazione probiotica possa alleviare anche i sintomi gastrointestinali correlati all’endometriosi come quelli riconducibili alla sindrome dell’intestino irritabile (IBS).  Le donne affette presentano spesso una ridotta diversità microbica a livello intestinale, vaginale ed endometriale, con minore presenza di Lactobacillus, Bifidobacterium e Faecalibacterium. Tale disbiosi può alterare la funzione immunitaria e promuovere uno stato infiammatorio cronico. Un’alimentazione ricca di fibre e alimenti fermentabili favorisce la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), migliorando l’integrità della barriera intestinale e la stabilità del microbiota. Al contrario, una dieta “occidentale” impoverisce la biodiversità batterica, aumenta la permeabilità intestinale e promuove l’infiammazione, favorendo lo sviluppo di malattie croniche non trasmissibili (NCDs) come obesità, diabete e patologie cardiovascolari. La dieta mediterranea si configura invece come modello alimentare protettivo, grazie all’alto apporto di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, frutta secca e olio d’oliva. Essa fornisce un elevato apporto di fibre, polifenoli, acidi grassi insaturi e micronutrienti, tutti in grado di promuovere la salute del microbiota, regolare la risposta immunitaria e contrastare l’infiammazione.

Conclusioni
L’endometriosi è una malattia multifattoriale in cui il microbiota intestinale gioca un ruolo emergente. Interventi dietetici specifici e l’uso mirato di probiotici possono contribuire a modulare l’infiammazione e migliorare la sintomatologia. L’adozione di un approccio nutrizionale personalizzato, integrato in un contesto multidisciplinare, rappresenta una prospettiva promettente per il trattamento e la prevenzione della malattia. 

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