Dott.ssa Tiziana Scorciapino ~ Psicologa
Pubblicazione ā ANNO 3 N.10 OTTOBRE 2020 āĀ ISSN: 2612/4947
Il semplice atto di scrivere ĆØ sempre stato presente nella vita di tutti i giorni. In modo particolare ĆØ stato presente nel governo delle polis, nelle arti, nella ricerca scientifica e soprattutto nell’esplorazione della psiche e dei sentimenti.
Ć importante porre una domanda , cos’ĆØ in realtĆ la scrittura? Si potrebbe definire come uno strumento stimolante, che ci aiuta a mettere a fuoco i problemi, gli enigmi che coinvolgono la condizione umana nel ricercare il benessere e la giustizia; oppure come la capacitĆ di poter tramandare lasciando delle ātracceā , con lo scopo di raccogliere dei dati importanti e divulgarli successivamente.
Oggi vorrei porre la vostra attenzione sulla scrittura ma su un versante introspettivo, che ci permette di scoprire la nostra identitĆ , a comprendere i limiti e i pregi di ognuno di noi, dove spesso non siamo pienamente consapevoli. Questo ci permette di mentalizzare (elaborare un contenuto mentale che riguarda se stessi, gli altri, le relazioni) i nostri pensieri, assumendo cosƬ la scrittura un potente mezzo conoscitivo. Ć per l’appunto uno strumento maieutico per la conoscenza della propria unicitĆ irripetibile, che ci permette di rivolgere lo sguardo all’intimitĆ del nostro SĆØ, lenendo la sofferenza, rendendo inoltre memorabili i momenti appagabili e non dell’esistenza.
In base a quanto detto fino ad ora, notiamo come la scrittura e quindi la narrazione abbia un ruolo primario, specialmente nell’ambito clinico. Quando parlo di ambito clinico, mi riferisco ad una relazione psicologica che si va ad instaurare tra lo psicologo e il paziente. Difatti il raccontarsi, il conoscersi, pongono le basi verso unā¦Ā CONTINUA A LEGGERE