Endometriosi ed infertilità: una sfida ancora aperta

Autore: Crystal Della Cava
Pubblicazione – ANNO 3 N.28 OTTOBRE 2020 – ISSN: 2612/4947

Negli ultimi anni l’intera comunità scientifica ha dedicato notevoli risorse alla comprensione dell’endometriosi. Nonostante ciò, questa patologia rimane ancora una delle malattie ginecologiche più complesse, in quasi tutti i suoi aspetti come le sue implicazioni fisiopatologiche, la clinica, le strategie diagnostiche e terapeutiche.

L’associazione tra endometriosi e infertilità, in particolare, si è rivelata quanto mai complessa e piuttosto oscura ed è stata pertanto ampiamente studiata. Alcune evidenze scientifiche suggeriscono che il 25-50% delle donne infertili abbia l’endometriosi e che il 30-50% delle donne con endometriosi siano infertili. Infatti, le donne infertili hanno da sei ad otto volte maggiori probabilità di avere l’endometriosi rispetto alle donne fertili. Se nelle coppie normali, la fecondità è compresa tra 0,15 e 0,20 al mese e diminuisce con l’età, nelle donne con endometriosi la fecondità mensile risulta inferiore di circa 0,02-0,1 al mese.

La condizione richiede quindi un piano di gestione personalizzato per tutta la vita con l’obiettivo di massimizzare il trattamento medico- farmacologico ed evitare procedure chirurgiche ripetute. La risoluzione completa dell’endometriosinon è ancora possibile, ma la terapia ha essenzialmente tre obiettivi principali: ridurre il dolore, aumentare la possibilità di gravidanza e ritardare la recidiva il più a lungo possibile. Il trattamento per l’endometriosi è calibrato essenzialmente su ogni singola donna, a seconda dei sintomi, dell’età e della fertilità. Per molte donne, un trattamento adeguato richiede una combinazione di trattamenti somministrati nel corso della loro vita. Le attuali strategie terapeutiche includono orientamenti medici, chirurgici o una combinazione di questi approcci.

Nel management dell’infertilità associata all’endometriosi, le decisioni cliniche sono difficili e dovrebbero tenere conto dell’età della donna, della durata dell’infertilità, del fattore maschile, della durata delle cure mediche, del dolore pelvico, dello stadio dell’endometriosi e della storia familiare. I trattamenti efficaci basati sull’evidenza dell’infertilità associata all’endometriosi, includono la terapia chirurgica conservativa e le tecnologie di riproduzione assistita. Per coloro che hanno tentato il concepimento senza successo dovrebbe essere avviato il work-up iniziale sull’infertilità, comprendendo un isterosalpingogramma per la valutazione della pervietà delle tube e della cavità endometriale, l’analisi dello sperma del partner e una valutazione della riserva ovarica tramite la misurazione al terzo giorno del ciclo di FSH/estradiolo, conta follicolare antrale e test ormonale antimulleriano.

Concludendo, nei casi di infertilità associata ad endometriosi moderata e grave, l’approccio combinato costituito da laparoscopia operativa associata alla somministrazione dell’agonista dell’ormone di rilascio delle gonadotropine, deve essere considerato come trattamento di prima linea. Il tasso medio di gravidanza del 50% riportato in letteratura dopo l’intervento chirurgico fornisce la prova scientifica che il quest’ultimo dovrebbe essere intrapreso il prima possibile col fine di fornire alle nostre pazienti le migliori possibilità di concepire naturalmente.

Tuttavia, sono ancora troppo pochi gli studi randomizzati volti a valutare e confrontare l’efficacia delle varie forme di trattamento e purtoppo ancora non esiste una scelta univoca ed ottimale per la gestione dell’infertilità associata all’endometriosi.

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