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Dieta e fertilità: il ruolo dell’alimentazione

Dott.ssa Chiara Dell’Aversano ~ Dietista
Pubblicazione – ANNO 3 N.11 NOVEMBRE 2020 – ISSN: 2612/4947

L’infertilità è l’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti mirati non protetti.
Si tratta di un fenomeno che riguarda circa il 15% delle coppie, particolarmente diffuso nei paesi occidentali. 
Al di là di situazioni patologiche specifiche, dall’endometriosi al varicocele, sono molti i fattori legati allo stile di vita che possono influenzare la fertilità dell’uomo e della donna: età, peso corporeo, fumo, alcol e naturalmente, anche l’alimentazione. 
L’età è sicuramente importante. La massima fertilità della donna si raggiunge tra i 20 e i 30 anni, per poi diminuire progressivamente negli anni successivi.
 Nell’uomo il processo di produzione degli spermatozoi non si interrompe con l’invecchiamento, ma diminuisce gradualmente e peggiora di qualità.
 Il peso corporeo gioca un ruolo fondamentale. Sia l’obesità che l’eccessiva magrezza influiscono negativamente sulla funzione riproduttiva.
All’aumentare del peso, i cicli mestruali diventano sempre più irregolari fino ad un possibile scompenso della funzione riproduttiva, a causa degli squilibri ormonali dovuti all’aumento del grasso corporeo. 
Nelle donne obese inoltre, si osserva l’alterazione metabolica dell’insulinoresistenza, che è spesso associata alla sindrome dell’ovaio policistico, una delle cause più comuni di infertilità. 
Anche per gli uomini l’obesità è un fattore di rischio per l’infertilità. Gli uomini in sovrappeso ed obesi hanno un numero ridotto di spermatozoi normali rispetto agli uomini normopeso. 
Nelle donne fortemente sottopeso (massa grassa < 22%) invece, le mestruazioni possono scomparire per una carenza estrogenica.
Un’alimentazione equilibrata, per quantità e qualità dei cibi, ed il ritorno ad una condizione di normopeso ripristinano la fertilità…CONTINUA A LEGGERE

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