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In this photograph taken from behind a window, doctors work on Covid-19 patients in the intensive care unit of San Matteo Hospital, in Pavia, northern Italy, Thursday, March 26, 2020. The San Matteo hospital is where Patient 1, a 38-year-old Unilever worker named Mattia, was kept since he tested positive for Covid-19 on Feb. 21 and opened Italy’s health care crisis. The new coronavirus causes mild or moderate symptoms for most people, but for some, especially older adults and people with existing health problems, it can cause more severe illness or death. (Claudio Furlan/LaPresse via AP)

Terapie intensive oltre la soglia critica del 30%

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È stata superata, complessivamente in Italia, la soglia del 31% dei posti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid e 9 regioni superano la soglia ‘critica’ del 30% definita dal ministero della Salute. Per i ricoveri in reparto si sfiora, invece, il limite del 40% dei posti disponibili occupati e sono 8 le regioni che lo superano.

A mostrare il quadro di ospedali sempre più in affanno e che in alcune regioni arrivano sull’orlo del collasso, è una rielaborazione dei dati della Protezione Civile aggiornati al 3 novembre, realizzata dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e pubblicata in una nuova sezione del portale dedicata al monitoraggio.

A superare la soglia di sicurezza del 30% delle terapie intensive occupate da pazienti Covid sono, secondo Agenas, Campania (44%), Liguria (31%, ultima in ordine di tempo ad aggiungersi alla lista), Lombardia (45%), Marche e Piemonte (37%), Provincia Autonoma di Bolzano (51%), Toscana (41%), Umbria (49%) e Valle d’Aosta (65%). Vicine alla soglia del 30% si trovano Emilia Romagna (27%), Abruzzo e Puglia (entrambe al 26%).A preoccupare è anche la velocità con cui si riempiono i reparti di pneumologia, medicina generale e malattie infettive.

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